Uscita in sala del documentario Il teatro vive solo se brucia

categoria documentario / 13 April 2023

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Il film “Il teatro vive solo se brucia” (Italia 2022, 60′), prodotto da Ginko Film per la regia di Marco Zuin, arriva al cinema con una anteprima al Cinema Odeon di Vicenza lunedì 8 maggio alle 20.45 in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e Arteven Circuito multidisciplinare Regionale del Veneto.
Il documentario sarà accompagnato dal regista Marco Zuin e dalla famiglia Carrara in dialogo con Nicoletta Martelletto.
L’epopea dei teatri viaggianti in Italia, dal primo dopoguerra fino all’avvento della televisione, con una incursione nel presente, viene raccontata dalla voce di chi quegli anni li ha vissuti: i Carrara. Rappresentano una delle ultime famiglie d’arte ancora in attività, una dinastia teatrale che discende direttamente dalle antiche compagnie itineranti del Cinquecento. La loro storia è quella di un teatro, quello popolare, che non c’è più e di un Paese, il nostro, che dal secondo dopoguerra alla metà degli anni ’60 è cambiato radicalmente. In un viaggio picaresco dal sud al nord, partendo dalla Sicilia e arrivando in Veneto, nell’ultimo secolo i Carrara hanno attraversato tutto lo stivale portando il teatro laddove il teatro mai sarebbe stato.
Finanziato da Regione del Veneto e Veneto Film Commission, il documentario è stato realizzato grazie a il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission, in collaborazione con Associazione Pipa e Pece, con il contributo di La piccionaia- Centro di produzione teatrale, Caseificio Tonon.
Dopo l’evento a Vicenza il film continuerà il suo tour nei cinema del Veneto con le seguenti date:
9 maggio ore 21.15 – Montebelluna (TV), Cinema Italia Eden
10 maggio ore 21 – Padova, Cinema Esperia
11 maggio ore 21 – Treviso, Cinema Edera
14 maggio ore 14 – Treviso, Cinema Edera
15 maggio ore 18 – Treviso, Cinema Edera
18 maggio – Vicenza, Cinema Odeon
22 maggio ore 20.30 – Venezia, Cinema Giorgione
24 maggio ore 17.30 e 21.00 – Mogliano (TV), Cinema Busan
25 maggio, ore 21 – Mestre (VE), Cinema Dante
13 giugno, ore 18:30 Teatro Romano Pascutto, San Stino di Livenza (VE)
30 giugno, ore 21 – Morgano (TV), Casa Respiro
18 luglio, ore 21, Abano Terme (PD), Museo Internazionale della Maschera Sartori
27 Agosto ore 19:00, Fonte (TV), Villa Pasini
31 Agosto ore 21.00, Arena Fenicia di Sant’Antioco (SU)
I CARRARA appartengono a una dinastia teatrale che discende direttamente dalle antiche compagnie itineranti del cinquecento. Una famiglia d’arte attiva ancora oggi, dove si respira viva e libera la tradizione più genuina degli attori girovaghi che si tramandavano testi e mestiere, di generazione in generazione. Tra le due guerre, il teatro mobile della famiglia Carrara risale la penisola assistendo al cambiamento dell’Italia, passando dalle macerie del secondo conflitto mondiale al benessere economico degli anni Sessanta. Ma la lunga e articolata vicenda di questa famiglia inizia già nei primi anni del Novecento, quando il nonno paterno di Titino, Salvatore Carrara, detto Totò, decide di lasciare la Sicilia, dove la famiglia era rimasta per otto generazioni, e di emigrare. Ha solo vent’anni e durante il viaggio fa tappa in piazze e teatrini fissi, sfruttandotalvolta i palchi dei signori locali, e con la famiglia si esibisce per la gente dei tanti luoghi attraversati. Si arriva così, ben presto, alla nona generazione e a questo punto compareTommaso, detto Masi, che avrà tre figli Titino, Annalisa e Armando. Quando Totò comincia a perdere l’entusiasmo per il teatro, Masi ne fonda un altro, sempre viaggiante, con la moglie Argia e i suoceri Armando e Anna Laurini: costruisce un nuovo padiglione, inchiodando personalmente le assi. Ma l’Italia sta cambiando, e così gli interessi della gente. Arriva la televisione e tutto il resto inizia a sembrare meno attraente. Il teatro da cinquecento posti fatto di assi di legno, chiodi raddrizzati e riutilizzati e fondali di carta dipinti viene schiodato, tagliato, fatto a pezzi da ciascuno dei membri della compagnia e infine bruciato. «Il teatro non si vende – dice Masi – non si lascia marcire in un magazzino. Non possiamo buttarlo via, questo mai. Meglio bruciarlo». Sembra tutto finito, ma i Carrara non mollano: si reinventano diventando interpreti della grande tradizione della Commedia dell’Arte con tournée in tutto il mondo, da Istanbul a Londra, da Tokyo a Parigi, da Buenos Aires a Montreal.
La loro storia viene raccontata in questo documentario. Con la madre Argia, classe 1930, la prima donna a vestire i panni di Pantalone, e i fratelli Armando, attore e regista, Annalisa, organizzatrice teatrale, e Titino Carrara che fa da filo conduttore al documentario: un pezzo di storia del teatro popolare d’arte italiano, il nomadismo, la vita «dentro il carro: il rapporto col mondo esterno passava attraverso gli spettacoli che facevamo – spiega Titino – era un’immersione totale, un laboratorio permanente».